Ambasciatore cinese: l’intervento all’evento

L’ambasciatore cinese in Italia è intervenuto all’ Università LUMSA in occasione dell’evento “Cina e Italia a 700 anni dalla morte di Marco Polo e 20 anni dal partenariato strategico globale”

L’ambasciatore cinese in Italia, Jia Guide, è intervenuto all’Università LUMSA in occasione dell’evento Cina e Italia a 700 anni dalla morte di Marco Polo e 20 anni dal partenariato strategico globale” di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni:

“Secondo me la priorità è costruire un ordine commerciale internazionale più stabile. Per sviluppare le economie non possiamo puntare sulla via dei dazi. Se un paese porrà i dazi agli altri paesi, forse la prima vittima sarà lo stesso paese che li ha imposti. Lo sviluppo non può svolgersi in una situazione che rende i paesi ricchi più ricchi e i poveri più poveri. Non possiamo lasciare ad esempio l’Africa da parte, dobbiamo perseguire uno sviluppo comune.

Sono molto lieto di vedere che anche il governo italiano attribuisce grande importanza all’Africa e ha proposto il piano Mattei ad esempio. la Cina e l’Italia possono anche trovare un punto di convergenza per questo sviluppo.

Adesso la comunità internazionale ha di fronte sfide economiche nel campo dello sviluppo. In primis il protezionismo e il disaccoppiamento che hanno minato gravemente quest’ordine fondamentale. In secondo adesso lo sviluppo si svolge in un modo insostenibile.

In terzo le richieste dei paesi in via di sviluppo che restano sempre dimenticate e dobbiamo dare ancora più importanza alle richieste di questo tipo di paesi. In conclusione, adesso la Cina è in una fase di grande sviluppo economico con grande crescita, ma nel frattempo dobbiamo perseguire e mantenere l’ordine commerciale internazionale ordinato per seguire una via di sviluppo sostenibile”

“La Cina e l’Africa sono in via di sviluppo e in questo siamo fratelli. Nel processo di restituire il seggio legale nelle Nazioni Unite nel secolo scorso per la Cina, abbiamo ottenuto grande sostegno dai fratelli africani.

La cooperazione tra Cina e Africa si basa su un principio di uguaglianza. Noi non interferiamo mai nelle politiche interne dei paesi africani, non aggiungiamo nessuna condizione politica nell’aiuto e nella cooperazione con l’Africa”.

“La posizione della Cina sulla guerra in Cina e in Medio Oriente? Prima di tutto vorrei dire che sia la crisi in Ucraina che la crisi in Medio Oriente non si può risolvere tramite lo sforzo di un singolo Paese. La crisi in Ucraina c ha causato grandi catastrofi e traumi per sia il popolo russo che il popolo ucraino.

Anche l’Europa è diventata una vittima di questa crisi. Da parte cinese noi crediamo che la soluzione è una sola: i negoziati. Infatti, subito dopo questa crisi il Presidente Xi Jinping di persona ha avuto colloqui sia con il Presidente Putin che il Presidente Zelensky per trovare soluzione politica. Abbiamo anche proposto diverse iniziative per raggiungere una pace. La questione palestinese è al centro del problema del Medio Oriente e, secondo noi, il piano di due Stati, due popoli, è l’unica soluzione per questa regione.

Forse avrete notato che è stata la Cina ad aver spinto il Consiglio di sicurezza dell’ONU ad approvare la prima soluzione per la cessate il fuoco a Gaza. Inoltre la Cina ha anche facilitato il dialogo di riconciliazione tra i vari gruppi palestinesi a Pechino. Quindi la Cina ha sempre svolto un ruolo positivo e costruttivo nel processo della pace nel Medio Oriente”.

“Se parliamo di diritti umani fondamentali, secondo me sono uguali per tutti: il diritto alla vita, il diritto all’eguaglianza, il diritto all’educazione…La salvaguardia dei diritti umani, è scritta nella nostra Costituzione. Ad esempio il popolo ha la libertà di praticare la propria fede, abbiamo tantissimi fedeli del cattolicesimo, dell’islam, del buddismo e così via. Anche le principali minoranze etniche hanno le proprie religioni autonome.

La protezione dei diritti umani non è mai perfetta, ma può sempre migliorare. I diritti umani sono radicati alla storia, alla condizione del Paese, però la parte cinese è sempre aperta per dialogare con gli altri Paesi, per discutere come si può sempre migliorare i diritti umani del nostro popolo”

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