Enoturismo: tra nuove sfide e opportunità. Il Centro Studi Enoturistici dell’Università LUMSA rappresenta un punto di riferimento importante per affrontare le sfide del settore in modo sistematico
Il presento studio, intitolato “Turismo del vino: alla frontiera tra nuove sfide e opportunità”, nasce proprio dalla necessità di studiare le peculiarità del turismo enologico italiano in un contesto caratterizzato da mutamenti economici, sociali e ambientali. Questo significa integrare il racconto basato sulle esperienze passate con un’analisi rigorosa dei dati, trasformando le informazioni raccolte in strumenti strategici per le decisioni. Il Centro Studi Enoturistici dell’Università LUMSA rappresenta un punto di riferimento importante per affrontare le sfide del settore in modo sistematico: le decisioni informate non nascono dal caso, ma dalla capacità di leggere e interpretare i dati per cogliere opportunità e risolvere criticità.
Il settore enoturistico si presenta in crescita e attrattivo, con un mercato che si espande e un interesse crescente da parte dei consumatori per l’enoturismo. Potenziali margini di sviluppo ulteriori si presentano per le aziende capaci di innovare e adattarsi alle richieste di un pubblico sempre più diversificato.
Variazione di fatturato
Le fonti del fatturato sono molteplici, dalle vendite e visite agli eventi, pasti e pernottamenti. Il vino non solo come elemento identitario, ma anche come motore economico del settore. L’importanza crescente delle esperienze legate alla scoperta del mondo del vino attrae un pubblico che desidera vivere momenti immersivi e personalizzati.
Offerta enoturistica: due approcci diversi tra tradizione e innovazione
Il 65 per cento delle aziende si concentra su un numero limitato di esperienze molto tradizionali, mentre il 35 per cento diversifica maggiormente, offrendo un’ampia gamma di attività differenziate. Le esperienze standard hanno un prezzo medio di 25 euro, mentre le offerte premium oscillano tra 30 e 60 euro per la maggior parte delle offerte, con prezzi superiori ai 150 euro per le esperienze di alto livello.
Offerta complementare di servizi
Solo il 28 per cento delle aziende include servizi più strutturati come pernottamento e ristorazione, suggerendo un modello ancora fortemente incentrato sulle visite e degustazioni. Le attività di accoglienza tradizionali occupano una posizione marginale nel fatturato complessivo.
Intelligenza artificiale: il futuro dell’enoturismo
L’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale potrebbe portare a miglioramenti della customer experience, personalizzazione delle esperienze enoturistiche, ottimizzazione del marketing digitale e efficientamento dei processi produttivi e gestionali. Tali misure potrebbero garantire un migliore controllo dei costi e una maggiore sostenibilità operativa.
Conclusione
Il Centro Studi Enoturistici mette in luce la straordinarietà del panorama enoturistico italiano e la necessità di affrontare le sfide con un approccio integrato che unisce rispetto per la tradizione e apertura all’innovazione.